Capita ai grandi e quindi anche ai bambini: un momento di pigrizia, una giornata di stanchezza, una mattina in cui si ha voglia di fare solo quello che ci va. Ma se d’improvviso un bimbo non vuole andare a scuola sta diventando capriccioso o il suo rifiuto scolastico ha radici ben diverse?
La prima cosa da fare è ascoltare il piccolo: non solo le sue parole, ma anche il suo corpo. Sintomi psicosomatici come il mal di pancia, disturbi borderline, disturbi di partecipazione, balbuzie e disturbi del sonno sono chiari segnali di un disagio radicato. Anche i racconti di quanto avviene in classe e i disegni sono una spia importante.
Se considerati questi fattori il quadro generale non risulta essere rassicurante, allora è bene per prima cosa confrontarsi sia con il bambino, cercando di fargli spiegare con esattezza cosa non va, che con la maestra, per trovare una soluzione insieme a lei. In linea generale i motivi che inducono un bimbo a dire che la scuola non gli piace più sono facilmente risolvibili e rientrano nella casistica seguente.
Andare male a scuola può causare serio imbarazzo. Se la voglia di imparare si trasforma in frustrazione la scuola diventa un incubo. Sta a voi aiutare vostro figlio a migliorarsi con pazienza e senza vergognarsi dei propri errori. Questo tipo di rassicurazione migliorerà in fretta le cose
Troppe regole e troppe ore fermo al banco sono una sofferenza. Purtroppo il bimbo dovrà abituarsi e ci vorrà del tempo. Parlare di questo disagio con la maestra vi aiuterà a trovare una strategia funzionante
Non andare d’accordo con i compagni. Le prese in giro dei bambini possono essere terribili. Il piccolo in tal caso va rassicurato e, soprattutto, aiutato a creare delle amicizie che lo supportino. Anche qualche consiglio su come controbattere sarà poi ben accetto. [nexta]