Oggi è il 31 ottobre, da domani i ragazzi per alcuni giorni non andranno a scuola. Alcuni mi hanno anche spiegato che è per Halloween. Addirittura alcune scuole medie sono chiuse anche oggi 31 ottobre.
Mi vengono i brividi.
E’ brutto pensare che ci siano passi di vita di cui non conosciamo il motivo, giorni di pausa scolastica senza saperne il motivo o peggio ancora violentandolo.
Ed è inutile dire sempre ” tanto sono bambini, devono divertirsi”. I bambini devono giocare ma i genitori devono capire che è finita l’epoca del mondo fanciullo che a loro deve restare sconosciuto. E’ finita l’epoca della semplice etichettatura “sono cose da ragazzi, lasciali stare”.
Ci vuole il dialogo, il parlare e dare serietà al loro mondo. Parliamo con loro come chiacchieriamo con gli amici, cerchiamo di capire il loro mondo.
Diciamo loro che la scuola è chiusa per il ponte di Ognissanti, ascoltiamo e diamo importanza alle loro risposte. Che poi si sia credenti o meno, cattolici praticanti o meno, non importa. L’importante è sapere cosa si faccia, cosa si festeggia. Poi ognuno può usare questi giorni per andare al cimitero dai suoi cari, andare in vacanza, tinteggiare la casa, andare al centro commerciale o festeggiare Halloween.
Spieghiamo ai bambini che Halloween è il nome di una festa popolare di origine pre – cristiana europea, ora tipicamente americana e canadese, nata nel 4000 a.c. quando nel periodo fra ottobre e novembre la terra si preparava all’inverno ed era necessario ricoverare il bestiame lontano dal freddo, con tutti i riti delle zucche e del cibo lasciato sui davanzali che si sono succeduti nelle usanze dei popoli successivi.
E diciamo ai ragazzi che noi non la festeggiavamo e che ora è una semplice trovata commerciale per far spendere soldi alle famiglie.
Ogni momento della vita ha un suo valore, dalla colazione sino all’ultimo drink della notte passando per il lavoro, lo studio e lo svago.
La società attuale richiede l’abbattimento della muraglia tra adulti e bambini, tra genitori e ragazzi. Il mondo dei ragazzi è un pianeta serio e va conosciuto e sostenuto. Non di certo lasciato al suo corso, con una semplice scrollata di spalle, dietro alle frasi: “i giovani d’oggi sono diversi” – ” quando eravamo giovani noi stavamo meglio” – “alla loro età noi non avevamo tutto ciò che oggi voi avete”.
Queste frasi non aiutano i giovani, queste frasi ci allontanano soltanto da loro.
Parlare e partecipare alle loro emozioni con un approccio però positivo e di condivisione, per capirli e darsi reciprocamente fiducia.

Pubblicato da Alme Sol

L'istruzione è l'unica arma di cui disponiamo. Senza siamo prigionieri degli altri.

Lascia un commento