Oggi è diverso. Rispondiamo sempre così.
E’ vero, magari le sollecitazioni esterne sono maggiori ed i ragazzi hanno più attività che li attraggono.
Il mondo cresce e muta e noi dovremmo farlo di pari passo.
Ascoltare i ragazzi.
Conoscere il loro mondo, dialogare con loro evitando di analizzare questo mondo con gli occhi di ieri. Sarebbe il più grande errore.
Che uno sia genitore, insegnante, educatore o consulente deve tenerne conto.
Insegnante non è essere impiegati o avere un posto di lavoro. Significa essere missionari, avere dolcezza, comprensione, fermezza ed intervenire laddove ci sono delle difficoltà richiedendo un supporto clinico,
Genitori non significa far felici i figli e tenerli calmi ma aiutarli a crescere, parlando molto con loro. Il dialogo che manca non è voluto ma è conseguenza di due mondi diversi che viviamo. Da genitori diciamo che i figli dovrebbero capire che lavoriamo molto, cha abbiamo poco tempo, che ci affanniamo per loro. I figli vorrebbero soltanto la fiducia, la comprensione e l’accettazione del loro modo di vivere.
Da dove partire ?
Dalla prima cosa : l’amore.
E poi dalla seconda: l’istruzione.
L’istruzione è il valore più alto da cui far partire la vita di una persona. Perché ci rende capaci di discernere, analizzare e comprendere ciò che incontriamo nel percorso della vita.