La cura degli aspetti emotivi, sociali e relazionali creano un clima più cooperativo, sostenendo e rafforzando l’attitudine dei bambini verso altruismo e la generosità nei confronti dei compagni.
Avere successo a scuola implica la capacità di rispondere alle richieste di compagni e degli insegnanti non solo sul piano cognitivo, linguistico e matematico, ma anche sul piano relazionale, affettivo ed emotivo.
Per questo lavorare sull’empatia, sulla relazione e sulle competenze sociali significa anche promuovere un migliore adattamento del bambino a scuola ed un migliore rendimento scolastico.
Nel lavoro relazionale dei ragazzi interviene anche una componente motivazionale, con una spinta a mettere in atto un comportamento di aiuto e di conseguenza di espressione e soprattutto di sviluppo delle proprie capacità.
La costruzione di un clima di aiuto, comprensione e ascolto promuove un percorso protettivo di potenziamento dell’autostima e del senso di competenza ed efficacia che il bambino sente a scuola. In fondo una relazione empatica e di comprensione crea quella base di fiducia, di responsabilità e autonomia che consente maggiore impegno e motivazione nel percorso di apprendimento.
Il termine empatia deriva dal greco “en pathos” letteralmente sentire dentro. Nel linguaggio quotidiano questo termine è spesso sinonimo di sensibilità, comprensione, altruismo.
Sin dai primi mesi di vita i bambini si dimostrano capaci di provare una qualche forma di empatia, sono cioè capaci di sintonizzarsi sulla tonalità affettiva delle persone con cui sono in relazione.
L’empatia può costituire un potente collante sociale e un meccanismo di comprensione reciproca tra adulti e bambini e tra bambini. Possiamo cioè rintracciare l’empatia nelle relazioni adulto-bambino e nelle relazioni tra compagni.
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